C'era una volta una giovanissima modella ungherese asmatica e senza scrupoli che tutti odiavano a causa della sua stronzaggine, specialmente la sua agente, che tuttavia non poteva permettersi di perderla. Un giorno le regalò una cuffietta porta-inalatore di velluto rosso per il suo Ventolin spray tascabile. Era una creazione di Mark Kostabi che le stava a meraviglia. La piccola la indossava sempre; fu cosi che presto, nel giro, presero a chiamarla Cappuccetto rosso.
Alla vigilia di un rave-party allo «Shocking» di Milano la sua agente le disse: - Senti, Cappuccetto rosso, eccoti una confezione di Serax, una benzodiazepina an-siolitica. Portala al vecchio *** [uno stilista in disarmo]; sta fatturando poco ed è isterico e si sentirà rinascere. Parti subito, o il traffico del fine settimana ti impedirà di procedere oltre corso Buenos Aires. Ma di' al tassista di non correre: pioviggina, e i fotografi di moda tendono a non assumere modelle semicarbonizzate da incidenti d'auto. Non ancora, almeno.
- Cercherò di fare tutto per bene, mammina, - rispose Cappuccetto rosso con una voce blesa che mandava tutti quanti affanculo, ciao.
Lo stilista abitava a due minuti di cammino dalla discoteca in oggetto, in un palazzo poco distante dal residence «Principessa Clotilde». La piccola scese dal taxi, dal buio le venne incontro il Marco con un ombrello Knirps. Cappuccetto rosso non sapeva quanto quel P.R. fosse cattivo e non ebbe paura.