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Niccolò Ammaniti
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Niccolò Ammaniti: Ferro
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Sììììììììì, ancora, mi farai morire cosi, sìììììì, non smettere, sto venendo. AAAHHH. Spengo il video. Spengo la tele. Carne. Genitali pria...
Niccolò Ammaniti: Carta
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Era strana quella mattina. Forse era quella cappa grigia e stagnante che si era adagiata sulla città, forse era solo che avevo dormito in ...
Niccolò Ammaniti: Ti sogno con terrore
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Ti sogno,... Perché continuava a sognarlo? Perché il suo subconscio si ostinava a tirarlo fuori? Un coniglio da un cap...
Niccolò Ammaniti: Rispetto
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Usciamo all'imbrunire. Andiamo a divertirci. A fare i coglioni. Sappiamo divertirci noi. Sappiamo tirare fuori il me...
Niccolò Ammaniti: Lo zoologo
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Mi ricordo bene. La birreria si chiamava "Il becco giallo". Era piccola, affollata e cercava di assomigliare a un pub i...
Niccolò Ammaniti: La figlia di Siva
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Una grassa signora americana con una Nikon a tracolla camminava per i luridi vicoli di una cittadina indiana. I capelli biondi racc...
Niccolò Ammaniti: La pizza posseduta
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“Scusi, lei è uno scrittore cannibale?” Chi mi stava facendo questa domanda non era il solito giornalista, critico, lettore, ma una ...
Niccolò Ammaniti: Il libro nero di Sanremo
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Mango se ne stava accasciato sulla poltrona del suo camerino e rifletteva che nonostante fosse da molti considerato l'unica ver...
Niccolò Ammaniti: Alba tragica
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Come l'uomo che cammina per una strada solitaria, avvolto nel terrore e nella paura, e dopo essersi guardato alle spalle, continua...
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